“Per questo mi chiamo Giovanni” (Luigi Garlando, Fabbri 2004, ora Bur) è la storia di un regalo di compleanno; di una giornata tra padre e figlio, trascorsa girando per Palermo; di un racconto importante.
E’ l’intreccio tra la storia privata di un bambino di dieci anni che si scontra con il bullo della sua classe e la Storia del nostro Paese, nel periodo in cui tutta Italia, a seguito dell’omicidio di Giovanni Falcone, prese consapevolezza di un problema considerato, fino a quel momento, solo una questione “siciliana” e d’interesse limitato agli addetti ai lavori.
Attraverso le parole di un padre al figlio, Luigi Garlando spiega in modo molto comprensibile e con un linguaggio adatto ai ragazzi – ma assolutamente efficace – cosa sia la mafia, perché, come dice l’autore: «Non esistono temi da grandi e temi da bambini, ma esistono modi diversi per affrontarli».
Il libro, adottato da numerose scuole medie come testo di narrativa, ha la prefazione di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso il 23 Maggio del 1992.